La Terra & Le Persone

Storia

La prima menzione di Castagnoli risale al 998 d.C., quando Ugo Il Grande, marchese di Toscana, donò il terreno all'Abbazia di San Michele di Marturi . Nei secoli successivi fu di proprietà della potente famiglia feudale degli Squarcialupi , che esercitò un immenso potere politico sull'intera regione e costruì molti degli edifici che oggi formano la cantina. Nel 1432 Arrigo di Squarcialupi, all'epoca commissario di Firenze, promise di consegnare il castello e la fortezza di Castellina all'imperatore del Sacro Romano Impero Sigismondo di Lussemburgo, che lo ricompensò rendendolo conte del castello di Castagnoli. Nel 1529 Caterina, vedova di Antonio di Jacopo Squarcialupi, vendette Castagnoli a Noferi di Niccolò di Alessandro Strozzi.

L'antica famiglia fiorentina degli Strozzi è stata a lungo la grande rivale della famiglia Medici, sia in ambito bancario che politico. Fino al loro esilio da Firenze nel 1434, la famiglia è stata una tra le più ricche della città. Quando i Medici presero il controllo di Firenze, gli Strozzi mossero su Siena.

Nel corso del XVI secolo un ramo degli Strozzi effettuò il consolidamento fondiario del Chianti per formare aziende agricole organizzate. Il castello di Castagnoli fungeva allora da centro nevralgico per il commercio tra le loro proprietà. Lo stesso Francesco Strozzi ha costruito quella che oggi è la struttura principale della cantina cosi come la chiesa dedicata a Santa Lucia. Castagnoli era conosciuta come il “Palazzo di Capitan Francesco Strozzi”.

Nato a Firenze, il capitano Francesco Strozzi, in giovane eta, si recò a Roma dove si unì al suo lontano parente Piero di Filippo Strozzi. Piero, luogotenente del re Enrico II di Francia, stava preparando le truppe francesi e senesi per l'imminente guerra contro il duca Cosimo I dei Medici. Nel 1555, dopo un assedio di otto mesi, la città di Siena si arrese alle truppe fiorentine. Francesco fuggì nella città di Montalcino, dopodiché si arruolò nell'esercito del re Enrico II di Francia. Fu in quel periodo che Francesco fu dichiarato ribelle e per di più bandito dallo stato fiorentino. Dieci anni dopo, nel 1566, dopo una lettera scritta dalla madre di Francesco al duca Cosimo I dei Medici quest'ultimo decise di perdonarlo, permettendogli di tornare a Firenze, dove Francesco prestò servizio come Comandante per lo Stato dei Medici

Nel 1616 Francesca, nipote del Capitano Francesco Strozzi, sposò Vincenzo d'Antonio Salviati, membro di un'illustre famiglia dell'aristocrazia fiorentina. Nel 1478 i Salviati furono al centro della congiura dei Pazzi per assassinare Lorenzo e Giuliano de Medici; uccisero Giuliano, ma non riuscirono a catturare Lorenzo. Successivamente Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, fu tra i cinque congiurati che furono giustiziati e appesi alle finestre del Palazzo della Signoria. I Salviati possedettero Castagnoli dal 1616 al 1824 quando Ferdinando Ticci di Francesco acquistò quella che oggi si chiama “Fattoria Castagnoli”. Fino alla fine della mezzadria negli anni '70, la proprietà è rimasta nelle mani dei Ticci.